TRA RICERCA E SCENA
Nel gennaio del 2018 l'Università di Palermo, il Dipartimento di Scienze Umanistiche, il Parco Archeologico di Segesta e il Comune di Calatafimi Segesta hanno promosso, con la firma di un protocollo d'intesa, l’istituzione del Centro Internazionale di Studi e di Ricerca sul Teatro Antico denominato Progetto Segesta, che opera presso il Dipartimento di Scienze Umanistiche e che si avvale del Comitato scientifico presieduto e coordinato da Giusto Picone, referente del progetto per l'Ateneo di Palermo: ne sono componenti il direttore pro tempore del Parco Archeologico di Segesta, Angela Andrisano (Università di Ferrara), Salvatore Tedesco e Rosa Rita Marchese (Università di Palermo), Agata Villa (archeologa, già direttrice del Parco Archeologico di Segesta), Giancarlo Sammartano (direttore di Fondamenta/La Scuola dell'attore-Roma), Nicasio Anzelmo (direttore artistico del Festival Dionisiache), Nuccia Placenza (docente del Liceo Classico di Alcamo.
Il Centro Studi si qualifica quale polo di ricerca scientifica e di alta formazione sulla drammaturgia greca e latina e si propone di privilegiare l’interazione tra indagine testuale, teatrale, archeologica, antropologica e sperimentazione scenica; il Parco archeologico di Segesta e il suo teatro costituiscono gli spazi prescelti per la promozione di una cultura del teatro che valorizzi la relazione funzionale tra ricerca sulla drammaturgia classica e sperimentazione scenica, che trova compiuta attuazione nel Festival Dionisiache.
In sinergia con la Direzione del Parco Progetto Segesta intende:
- Promuovere le rappresentazioni degli spettacoli del Festival presso altri teatri antichi o in altri siti di particolare rilevo culturale in Italia o all'estero;
- Provvedere all’organizzazione di Convegni scientifici, seminari di studio, laboratori, stage e altre attività di ricerca sulla drammaturgia classica e sui monumenti teatrali greci e latini;
- Curare la pubblicazione di studi specialistici sul teatro antico tanto in ambito letterario e drammaturgico quanto sul versante antropologico e archeologico;
- Allestire mostre, attività espositive e museali nel Parco Archeologico di Segesta;
- Istituire una Scuola di alta formazione nel campo del teatro antico, delle arti sceniche e dell’archeologia applicata;
- Realizzare, in collaborazione con I’Università degli Studi di Palermo e con le istituzioni scolastiche, tutte le attività volte all’approfondimento, alla conoscenza e alla fruizione del repertorio teatrale classico e allo studio dei monumenti teatrali antichi.
- Queste finalità sono alla base dei cicli di seminari, di lezioni e di conversazioni di scena portati a compimento nel 2018, nel 2019, nel 2020 e nel 2021.
Queste finalità sono alla base dei cicli di seminari, di lezioni e di conversazioni di scena portati a compimento nel 2018, nel 2019, nel 2020 e nel 2021.
Edizione 2018
I VOLTI DI MEDEA
Nel 2018 Progetto Segesta ha avviato l’attività di ricerca e formativa ponendo al centro di un’articolata riflessione scientifica le sue innumerevoli valenze del personaggio tragico di Medea.
Nell'Università di Palermo, nel Parco Archeologico di Segesta e a Calatafimi Segesta insigni studiosi (Giuseppe Pucci, Laura Auteri, Angela Andrisano, Luciano Landolfi, Rosa Rita Marchese, Salvatore Tedesco, Alessia Cervini, Alfredo Casamento, Agata Villa, Pietro Li Causi, Lavinia Scolari, Annunziata Miriam Biancucci) hanno analizzato le molteplici riscritture di questa figura mitica dall’antichità greca e latina fino alla modernità e alla contemporaneità nel teatro, nella letteratura, nel cinema, nell’iconografia.
Al fine di un’ampia disseminazione delle proprie attività, Progetto Segesta ha inoltre realizzato, in collaborazione con "Zetema/Progetto Cultura" e con "Fondamenta/La Scuola dell'Attore", una conversazione di scena, tenuta da Giancarlo Sammartano a Roma nel Campus di Cinecittà Studios, e, in collaborazione con I’Ateneo di Urbino, un seminario tenuto in quella sede universitaria da Roberto Danese.
Il ciclo degli incontri, destinati a cultori del teatro antico, studenti e docenti universitari e della scuola secondaria, si è concluso nel Teatro di Segesta con gli interventi di Eva Cantarella e di Giusto Picone, che hanno discusso di Medea in Grecia e a Roma.
Edizione 2019
IL TIRANNO E IL SUO PUBBLICO. TRA ANTOPOLOGIA E DRAMMATURGIA
Nel 2019 il tema al centro dell’attività scientifica e formativa di Progetto Segesta (Il tiranno e il suo pubblico. Tra antropologia e drammaturgia) ha costituito un doveroso omaggio a Diego Lanza, grecista illustre recentemente scomparso e autore, tra l'altro, di un celebre saggio, Il tiranno e il suo pubblico (Einaudi, Torino 1977), tuttora fondamentale per la comprensione dell'immagine della tirannide costruita dai tragediografi e delle sue connotazioni ideologiche.
Il ciclo di seminari, svoltosi tra marzo e giugno 2019, ha avuto come interlocutori e destinatari cultori del teatro classico, moderno e contemporaneo, archeologi, giuristi, operatori teatrali, docenti della scuola secondaria, studenti dei Corsi di Studi del DAMS, Lettere, Italianistica, Musicologia e Scienze dello Spettacolo, Studi filosofici e storici, Scienze filosofiche e storiche, allievi della scuola secondaria.
Hanno dato il loro contributo scientifico studiosi di chiara fama quali Giancarlo Mazzoli, Anna Beltrametti, Marco Formisano, Giuseppe Pucci, Gianni Guastella, Francesca Piazza, Giuseppe Verde, Salvatore Tedesco, Michela Sacco Messineo, Flora Di Legami, Alessia Cervini, Ambra Carta, Matteo Di Gesù, Giuseppe Di Chiara, Giusto Picone, Rosa Rita Marchese, Lavinia Scolari, Fabio Tutrone.
La riflessione critica sulla fenomenologia e sulla riformulazione in molteplici ambiti della figura ideologica del tiranno ha consentito di ampliare il campo d’indagine dalla drammaturgia greca e latina fino all’ambito politico e giuridico, studiandone le implicazioni non solo nel teatro ma anche nella letteratura, nella musica, nel cinema, nella filosofia, nella riflessione giuridica antica e moderna. Su queste tematiche si tenuta una tavola rotonda conclusiva (La scena del tiranno, Teatro di Segesta, 24 luglio 2019), cui hanno preso parte Giuseppe Verde, Giusto Picone, Giuseppe Pucci, Rosa Rita Marchese, Giuseppe Di Chiara.
Edizione 2020
OLTRE LA SOGLIA. UN ARCHETIPO DELL'IMMAGINARIO
Nel 2020 l’emergenza sanitaria determinata dal Covid-19 ha imposto lo slittamento dei seminari e delle conversazioni al mese di settembre dinanzi al tempio di Segesta ; si sono succeduti gli interventi di Fabrizio Micari, Rettore dell’Università di Palermo, Francesco Lo Piccolo, Pamela Villoresi, Salvatore Tedesco, Giusto Picone, Agnese Grieco, Giuseppe Pucci, Aldo Schiavello, Giuseppe Di Chiara, Marco Formisano, Pietro Li Causi.
In questo ciclo (Oltre la soglia. Un archetipo dell’immaginario) la riflessione è stata centrata sul motivo del superamento del limite, che connota gran parte della produzione teatrale classica, esplorandone l'incidenza non solo nella drammaturgia ma, più in generale, nella produzione letteraria e artistica nonché nella realtà contemporanea: l’indagine si è dunque sviluppata anche sul versante estetico, filosofico, giuridico, sociopolitico, urbanistico. “nulla oltre il limite", è il precetto che, come apprendiamo dalle parole di Socrate nel Protagora platonico (343ab), era iscritto sul frontone del tempio di Apollo a Delfi insieme ad altre massime la più importante delle quali era senza dubbio le esortazione “conosci te stesso".
Non soltanto due prescrizioni religiose o sapienziali, tra loro strettamente connesse; piuttosto l’esortazione all’uomo perché riconosca la propria finitezza ed eviti di oltrepassare i limiti della condizione che gli appartiene, violando la legge dell’armonia che mantiene in equilibrio l’intero universo: la üβpiς, che connota i protagonisti della tragedia attica e poi delle tragedie latine, è appunto la colpa compiuta da chi prevarica quella condizione, offendendo con prepotenza e tracotanza, ed è punita dalla nemesi, la vendetta degli dèi.
In realtà, la tensione tra accettazione del limite, misura, ricerca dell’armonia e superamento della soglia è una costante del pensiero, della drammaturgia, dell’arte, della scienza, in una parola della cultura greca e latina. Di più, è il filo rosso che percorre tutta la storia dell’uomo determinandone il progresso ma anche cadute rovinose, e che è esemplificata dall'immortale figura dell'Ulisse dantesco. Da qui la decisione di chiamare importanti personalità del teatro, filosofi, studiosi di Atenei italiani e stranieri a dibattere su ciò che ha significato nell'antichità e significa oggi varcare il limite prescritto in ambiti molteplici, dallo spazio fisico al diritto, dalla vita alla morte, dalla saggezza alla passione ribelle a ogni freno.
Edizione 2021
AMOR ET FUROR
II nesso tra eros e follia è oggetto degli incontri programmati per il 2021 che, come sempre, si sono avvalsi dell’ausilio di qualificati esponenti del teatro, di illustri personalità della cultura e di studiosi di Atenei italiani e stranieri (Maurizio Bettini, Aldo Schiavello, Giuseppe Di Chiara, Salvatore Tedesco, Marco Formisano, Agnese Grieco, Frank Arnold, Rosa Rita Marchese, Francesco Lo Piccolo, Giusto Picone, Franco Giorgianni, Pietro Li Causi).
Dal punto di vista scientifico e didattico la tematica prescelta è stata declinata in ambiti diversi (nel teatro antico, moderno e contemporaneo, tragico e comico, nel melodramma, nella musica, nel cinema, nelle arti figurative, nella psicoanalisi, nella riflessione giuridica, nella meditazione filosofica) e su molteplici versanti (l'amore per l’altro/l’altra, l’amore per il potere, l’amore per la comunità d’appartenenza, l’amore criminale, la malattia d’amore).
Quanto alle articolazioni del progetto, un primo livello è stato costituito da lezioni, anche a più voci, e da seminari, i cui primi destinatari sono stati studenti universitari e della scuola secondaria; sono stati poi realizzati laboratori teatrali per studenti universitari del DAMS e di altri Corsi di Studi, non solo di ambito umanistico, che hanno previsto la partecipazione attiva alle prove di rappresentazioni nel teatro di Segesta, alla messa a punto delle scene e delle musiche, alla traduzione di testi teatrali, particolarmente se antichi.
Sul versante della sperimentazione teatrale, il tema proposto è stato il filo conduttore del Festival Dionisiache 2021 assicurando alla rassegna una linea culturale coerente, fondata su una puntuale ricerca drammaturgica; è stato anche possibile sottoporre ai partner istituzionali dell’Università ulteriori forme di collaborazione al progetto.
Il ciclo di lezioni e seminari dell'anno 2021 è dedicato a Giuseppe Pucci, archeologo illustre e straordinario uomo di cultura prematuramente scomparso nel febbraio di quest’anno, che alle attività di Progetto Segesta ha sempre generosamente fatto dono della sua vivida intelligenza critica e della sua inesausta curiosità intellettuale.